Come sopravvivere alla giungla dei colloqui di lavoro? Non serve cercare di fare un figurone, l’importante è stare molto attenti ad evitare gli errori più gravi. Purtroppo spesso e volentieri questi coincidono con gli errori più comuni, che tipicamente infastidiscono maggiormente anche i recruiter più pazienti.
Troppe volte i candidati non si preparano al meglio per affrontare un colloquio (ad esempio, hai letto la nostra guida su come avere successo in un colloquio?) e rischiano seriamente di andare incontro ad un fallimento. Specialmente i ragazzi giovani e con poca esperienza non sanno esattamente come comportarsi in queste circostanze. Inoltre, la tensione alta fa spesso perdere la lucidità, mandando a rotoli il nostro colloquio. Bisogna avere in mente delle linee guida, una sorta di piano, per poter affrontare al meglio una job interview.
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Conosci il tuo nemico: gli errori più comuni in un colloquio di lavoro
Questo articolo ti aiuterà a non cacciarti in un ginepraio davanti ad un potenziale datore di lavoro. Vediamo dunque quali sono i 10 errori più gravi in un colloquio di lavoro (e come evitarli):
- Arrivare in ritardo
- Arrivare troppo in anticipo
- Vestirti male
- Non sapere nulla dell’azienda
- Farti prendere dal panico
- Mentire sulle tue capacità
- Parlare troppo
- Non fare delle domande
- Controllare lo smartphone
- Non saper parlare di sé
1. Arrivare in ritardo
Come inizio, è il peggiore. Farai un pessima prima impressione, poiché sembrerà che tu non sia interessato al lavoro o che non ti sappia organizzare adeguatamente. Meglio partire in netto anticipo per evitare problemi di traffico o intoppi dell’ultimo minuto.
Tuttavia, gli imprevisti esistono e sono, per l’appunto, imprevedibili. Se proprio, nonostante i tuoi sforzi, ti trovi ad essere in ritardo, avvisa il recruiter con anticipo, telefonandogli per spiegargli la situazione. In questo modo non starà ad aspettarti invano e farai tu la prima mossa (evitando di ricevere tu la chiamata da parte sua).
2. Arrivare troppo in anticipo
Anche la situazione opposta è dannosa. Arrivare con più di 15 minuti di anticipo al colloquio, potrebbe far sentire il recruiter sotto pressione e voi potreste dare l’idea di essere molto ansiosi. Piuttosto ti consiglio di fermarti a bere un caffè nei pressi dell’azienda, per esempio, e di presentarti solo 5-10 minuti prima dell’appuntamento.
3. Vestirti male
La presentazione è essenziale. I candidati vengono valutati già nel primo minuto di colloquio e l’outfit può risultare cruciale. Tutto deve essere pulito ed ordinato. Il look deve essere curato e professionale, con l’aggiunta di un tocco personale, come un accessorio colorato o una cravatta particolare. Va bene voler essere originali, ma mai fuori luogo.
Se sei una donna ti consiglio di evitare le scollature o abiti che lascino troppa pelle scoperta: bisogna mettere in risalto solo il proprio talento. No alle tinte troppo forti, meglio prediligere il nero, il blu, il beige ed i colori pastello.
Se sei un uomo solitamente non sbagli optando per pantaloni, camicia e cravatta. Il blu ed il nero fanno da passe-partout. Le mani sono un elemento molto importante e da curare, in quanto sono molto esposte durante il colloquio.
Considera però anche l’azienda in cui stai andando: spesso in ambienti giovani come le startup può andare benissimo un abbigliamento più casual, come ad esempio una semplice camicia.
4. Non sapere nulla dell’azienda
Questo è uno degli errori più comuni, ma che influisce molto sul risultato. Devi fare i compiti a casa e informarti sulla company, il capo e magari anche il selezionatore. Arrivare preparato è molto importante, perché dimostrerai interesse verso una realtà che potrebbe presto diventare anche tua.
Peraltro avviene sempre più spesso che il selezionatore chieda al candidato cosa sa dell’azienda; non essere in grado di rispondere in linea generale rovina il resto del colloquio. Bastano 10 minuti di Google e si risolve il problema, non è un grande sforzo.
5. Farti prendere dal panico
È normale un po’ di agitazione prima e durante un colloquio; l’importante è riuscire a controllarla e non permettere che l’emozione si metta fra te e il tuo obiettivo. Ricordati che non si tratta di un interrogatorio, ma di uno strumento che le aziende utilizzano per conoscere meglio la persona che hanno davanti, valutandone tutti gli aspetti.
Se può aiutarti, prova a simulare dei colloqui davanti allo specchio o con un amico, in modo da poterti effettivamente preparare su alcune domande più frequenti.
6. Mentire sulle tue capacità
La trasparenza è la chiave vincente. Ad un colloquio, bisogna sapersi vendere, ma non elogiando e raccontando quello che non sei. Rischi di fare una pessima figura, perché sul campo si capirà subito se hai mentito o meno. E a quel punto il danno sarà irrimediabile.
7. Parlare troppo
È meglio non stordire di parole il tuo interlocutore. È vero, si tratta un colloquio conoscitivo, ma non dovresti annoiare chi ti sta ascoltando, né risultare logorroici. È bene rispondere alle domande in maniera completa, ma sinteticamente. Puoi anche aggiungere qualcosa, chiedere chiarimenti, ma non parlare ininterrottamente per 10 minuti.
Un piccolo trucco per tenere alta l’attenzione del recruiter è quello di fargli a tua volta delle domande, chiedendogli ad esempio pareri su quello che dici.
8. Non fare delle domande
Verso la fine della tua job interview, potrai (e dovresti) fare alcune domande. Di solito vanno bene domande inerenti al ruolo che ricopriresti in azienda, alle mansioni specifiche, alla metodologia di lavoro. Ti consiglio di evitare di chiedere informazioni sullo stipendio, te ne parleranno a tempo debito.
In questo modo dimostrerai interesse e risulterai attento e preciso. Non avere domande può essere letto come un segno di disinteresse.
9. Controllare lo smartphone
Sei andato lì per stare su Facebook o per fare una buona impressione? Quando un candidato dà uno sguardo al telefono, o peggio ancora se risponde a delle chiamate durate la conversazione, ti assicuro che è una cosa che si nota. Facendo così sembrerà che tu dia più importanza alle tue faccende personali che all’incontro. Invece devi rivolgere il 100% della tua attenzione a chi hai davanti.
So che non siamo più abituati, ma prova a spegnere il telefono prima di entrare in azienda. Così non avrai neanche la preoccupazione che squilli proprio sul più bello.
10. Non saper parlare di sé
Molto spesso i recruiter chiedono ai candidati di parlare di sé stessi, per osservare le capacità comunicative e di sintesi. È una pratica utile soprattutto per conoscere in maniera più diretta la persona in esame e valutarne l’inserimento in azienda. D’altronde può diventare un futuro collega!
È quindi molto importante che tu prepari una breve descrizione di chi sei e delle tue esperienze lavorative, includendo un paio di frasi sul tuo carattere e sui tuoi interessi. Deve essere lunga un minuto al massimo, altrimenti non verrai più ascoltato attentamente.
Non c’è un segreto universale per avere successo ad un colloquio di lavoro, ma un po’ di pratica ed attenzione possono aiutare molto. Seguendo questi accorgimenti, dovresti già essere avvantaggiato su una gran parte di candidati.
Il resto sta a te, al tuo modo di porti ed alla capacità di mettere in risalto le tue competenze. Un tono di voce sicuro ed una parlantina lenta sono segno di tranquillità e ti aiuteranno a restare concentrato sul vostro discorso. Non guardare per terra o in giro per la stanza, cerca di mantenere un buon contatto visivo con il tuo interlocutore.
E mi raccomando, la stretta di mano.. deve essere forte e decisa!
In bocca al lupo!